La notizia di un ragazzino vessato dai bulli nel nostro parco ci ha spinto a scrivere un comunicato, che vogliamo condividere con tutti.
L’associazione Piazza San Donato conosce bene il problema delle baby gang, e non solo, che frequentano il centro e il parco. Un fenomeno che fa preoccupare sia i residenti che i frequentatori. Che sia necessario intervenire lo sappiamo, anzi, lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo.
Vogliamo ricordare solo due cose che riteniamo dovrebbero avere seguito e sulle quali abbiamo fatto all’amministrazione comunale delle proposte concrete.
Poco prima della pandemia, proprio per arginare il fenomeno delle baby gang, abbiamo promosso e realizzato una iniziativa in collaborazione con le Forze dell’Ordine, il Quartiere e il Centro giovani di Novoli che ha dato ottimi risultati. Molti ragazzi che vivono situazioni di difficoltà e degrado si sono avvicinati e siamo riusciti ad avviare un percorso costruttivo. Il tutto si è concluso con l’avvio della ristrutturazione degli spazi destinati ad attività sociali e culturali al primo e secondo piano del Centro San Donato. Spazi che, adesso che sono pronti ad essere gestiti, sarebbero utilissimi.
Dal 2017 è depositato un progetto per la realizzazione di uno chalet nel parco di San Donato, con l’obiettivo non solo di creare un presidio, ma soprattutto di dar vita ad un centro di aggregazione sociale e culturale. Uno spazio in cui avevamo previsto la possibilità di fare teatro, intrattenimento, attività ricreative e sportive all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale (già allora avevamo previsto l’autosufficienza energetica con l’installazione di un impianto fotovoltaico).
Va infatti ricordato che, mentre per i più piccoli sono stati realizzati parchi giochi, per gli adolescenti non c’è nulla, anzi no: c’è solo una struttura mobile per giocare a pallavolo che la nostra associazione ha acquistato e ha messo a disposizione di tutti i frequentatori del parco e che, per evitare vandalismi, teniamo nella nostra sede a pochi metri dal parco.
Sapete cosa ci dicono i nostri figli adolescenti? “Cosa vado a fare al parco? Non c’è nulla. Ho provato ad andare in altalena ma un genitore mi ha invitato ad allontanarmi dicendomi ‘Sei troppo grande, vai da un’altra parte’. Ma allora noi ragazzi dove dobbiamo andare?”. Ecco l’interrogativo al quale va data al più presto una risposta. Non bastano scivoli e altalene: quando i ragazzi crescono servono impianti sportivi.
Da sempre portiamo avanti la convinzione che solo i luoghi presidiati di incontro e ritrovo possono contribuire a dare un freno ai fenomeni di bullismo.